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PREMIO IN/ARCH 2023: ASSEGNATA AL PROGETTO DI RESTAURO DI CAPOFARO “LOCANDA & MALVASIA RESORT” LA MENZIONE PER LA CATEGORIA RIUSO - RESTAURO. SOSTENIBILITA’ E RECUPERO DEL RAPPORTO UOMO – NATURA

 

L’AD Andreoli “La valorizzazione dei fari in chiave duale rappresenta una vera e propria rinascita di luoghi evocativi di un passato affascinante, patrimonio di pochi, che diventa finalmente patrimonio collettivo. Un importante volano per la crescita economica dei territori”

Giarre (CT) 22 settembre – Va al progetto di restauro di Capofaro “Locanda & Malvasia Resort” dello studio di architettura MAB, la menzione per la categoria riuso -  restauro del premio In/Architettura 2023, kermesse che dal 1961, in tutte le regioni italiane, riconosce il valore dei progetti migliori e la loro capacità di incidere positivamente sul territorio.

Capofaro, a Salina, fa parte del progetto “Valore Paese Italia Fari”, piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico promosso da Difesa Servizi S.p.A. e Agenzia del Demanio, che consiste nell’affidamento dei locali dei Fari in concessione a privati, per garantirne la tutela e il recupero, e al contempo favorire l’economia locale.

Visione futura e qualità architettonica: a Radicepura a Giarre, in provincia di Catania, si è tenuta la premiazione del prestigioso premio della tappa siciliana. Una manifestazione che va oltre il semplice riconoscimento, ponendosi come modello e volano per la crescita. Tra i premiati, con la seguente motivazione: “il progetto recupera sensibilmente e grazie a un intervento discreto un patrimonio architettonico e naturalistico di rilevanza”Si tratta del Faro più importante delle Eolie, riferimento per la segnalazione marittima per tutto il Nord della Sicilia. 

Il progetto di restauro consiste nel restauro del Faro di Capofaro, delle sue pertinenze esterne e locali accessori che definiscono un compendio di straordinario valore paesaggistico e storico.

Immerso nel territorio unico dell’isola di Salina, nelle Eolie, in un promontorio a strapiombo sul mare, l’iconico Faro è parte di un più ampio complesso ricettivo circondato da filari di vigneti dai quali si produce il tipico vino di Salina: la Malvasia.

Oltre al restauro del Faro, la realizzazione di un museo botanico diffuso, di un MicroMuseo della Malvasia e di sei suite d’hotel, che costituiscono l’estensione dell’adiacente Capofaro Locanda e Malvasia Resort.

Riconoscendo il valore architettonico, storico, paesaggistico e culturale del complesso, il progetto vuole non solo rifunzionalizzare la struttura nel rispetto dei principi di tutela e conservazione del bene, ma valorizzare ognuno di questi aspetti.
L’area esterna accoglie il museo botanico diffuso che illustra attraverso un sinuoso percorso nel verde, le specie autoctone tipiche della macchia mediterranea. Un piccolo volume adiacente è stato adibito a MicroMuseo della Malvasia, uno spazio multimediale che descrive una serie di temi legati al territorio e ne racconta la storia.

L’intervento è stato sviluppato nel rispetto del bene, lavorando con essenzialità e sobrietà, mantenendo memoria della struttura spaziale interna del faro, come la scala che portava alla Lanterna, anticamente collocata sulla copertura dell’alloggio del farista.
Il progetto recupera alcune lavorazioni e materiali tipici della tradizione siciliana, come l’intonaco a calce, i vialetti realizzati in terra locale, i lavabi in calcare e le cementine artigianali, qui riproposte per i bagni su disegno degli architetti e realizzate manualmente da una storica azienda di Santa Flavia.

Il faro di Capofaro è un esempio di archeologia industriale della navigazione. Fu attivato nel 1884 utilizzando nuove apparecchiature illuminanti provenienti da Parigi su disegno di Henry Lepaute, collaboratore di Gustave Eiffel.